Musicoterapeuti sul campo: episodio 7. Giorgio Dalceggio.
- Elisabeth Pellegrini
- 5 giu
- Tempo di lettura: 3 min
Nel settimo episodio dedicato all'attività professionale quotidiana dei musicoterapeuti attraversiamo l'oceano Atlantico per approdare in Cile, dove un ex studente del corso triennale di musicoterapia Cesfor progetta e gestisce i suoi interventi.

Il musicoterapeuta
Giorgio Dalceggio si è diplomato in musicoterapia presso il corso triennale di formazione Cesfor a gennaio del 2014 con la tesi “Esperienza Musicoterapica in un contesto sociale e umano particolare (regione del Maule – Cile)”. Alcuni mesi dopo si è trasferito definitivamente a Talca, città capoluogo della Regione del Maule, dove aveva preparato la tesi lavorando in due scuole differenziali per bambini e bambine affetti da ritardi di sviluppo, patologie neurologiche, sindrome di Rett, disturbi motori e/o disabilità intellettive.

Operare con la musicoterapia in un contesto difficile.
Ottenuta la residenza definitiva, Giorgio ha potuto iniziare a lavorare regolarmente per operare nella relazione di aiuto e diffondere la musicoterapia, e in particolare la Musicoterapia Umanistico Trasformativa, in una regione dove questa disciplina era praticamente sconosciuta o considerata solo come particolare modalità di rilassamento tramite l’ascolto di musica registrata.
Nella regione del Maule la maggioranza della popolazione vive emarginata. La condizione di povertà o estrema povertà sembra essere senza via d’uscita. La motivazione principale che lo ha condotto nella regione è ciò che la Musicoterapia Umanistico Trasformativa definisce come Mission, ovvero ciò che può donare senso alla nostra vita. La possibilità che Giorgio aveva, ed ha, da offrire è la sua professionalità come musicista e musicoterapeuta.
Operare con un riferimento teorico, dove i valori etici sono la base necessaria per i terapeuti, gli ha permesso di imparare molto dalle persone - dai bambini fino agli anziani - di cui quotidianamente si prende cura.

Musicoterapia come percorso di liberazione e spontaneità.
Giorgio ci racconta che ha fatto sue, accogliendole quasi come un mantra, alcune parole di Roberto Ghiozzi: “per il musicoterapeuta umanistico trasformativo la musica e la relazione sono la vera terapia”. Un’altra riflessione, che Ghiozzi ha scritto in una sua pubblicazione, lo ha sempre accompagnato nel suo lavoro: “Lo scopo della Musicoterapia Umanistico Trasformativa, assieme ad altri obiettivi, non è quello di rendere normali le persone addestrandole ad un comune pensare, ma di renderle libere e naturali nell’esprimere la loro unicità”.
Giorgio svolge la sua professione prevalentemente con bambine/i e adolescenti con autismo, sia in modalità individuale che in gruppo, soggetti con disturbo specifico del linguaggio (DSL), ma anche adulti affetti da svariate patologie. Per questi ultimi un obiettivo importante è quello di creare un luogo che faciliti la comunicazione, la socializzazione e l’espressione di vissuti tramite le tecniche dell'approccio di riferimento, ovvero la musicoterapia umanistico trasformativa.

Giorgio collabora inoltre con un team di psicologi e logopedisti, con il Centro Educacional Iris, che accoglie e si prende cura di bambine/i con gravi difficoltà di linguaggio, spesso associate a condizioni di sindrome autistica, deficit cognitivi e iperattività. La sua attività professionale lo porta anche nelle scuole, dove elabora e gestisce progetti di musicoterapia preventiva, rivolti prevalentemente a studenti pre-adolescenti.
Le tecniche che utilizza prevalentemente sono l’improvvisazione, il Dialogo Sonoro umanistico trasformativo, il movimento ritmico e spontaneo e l’utilizzo terapeutico del canto.

Musicoterapia, un ponte tra arte e scienza.
Come è possibile intuire dal contenuto di questo e degli altri articoli presenti sul nostro blog, la musicoterapia è una disciplina in grado di attivare e facilitare la comunicazione, valorizzando i punti di forza dei pazienti e fornendo un solido supporto ai percorsi terapeutici negli ambiti più svariati.
La musica, tuttavia, è uno strumento potente e va maneggiato con attenzione. Per diventare musicoterapeuti è necessario seguire specifici percorsi di formazione ed accertarsi che siano in linea con le normative nazionali del settore. Dal 2000 Cesfor organizza e gestisce il corso di formazione triennale in musicoterapia con certificazione di primo livello. Gli allievi che terminano il percorso avranno maturato il monte ore di formazione sufficiente per accedere all’esame di qualifica come previsto dalla legge nazionale 4/2013 sulle professioni non organizzate.
Sei interessato a diventare musicoterapeuta? Contattaci scrivendo a info@cesfor.bz.it per una consulenza gratuita: siamo pronti a fornirti senza impegno tutte le informazioni utili.
Comments